La Terapia Intensiva è sempre stato un luogo dedicato al paziente critico, in ventilazione meccanica invasiva, con tempi di sedazione e allettamento più o meno lunghi. Le sequele di un ricovero in terapia intensiva possono protrarsi per anni, dopo la dimissione.

Le crescenti evidenze scientifiche, indicano la necessità di una presa in carico riabilitativa precoce del paziente soprattutto se critico, questo comporta una organizzazione che oltre a prevedere la fisioterapia  come pratica usuale nei reparti di Terapia Intensiva necessita di competenze specifiche e appropriate sia nella valutazione e monitoraggio che nel trattamento del paziente in questo particolare setting.

Il fisioterapista in Terapia Intensiva può concorrere al recupero  dell’autonomia  del paziente  attraverso  il disallettamento  precoce, la collaborazione nello svezzamento della ventilazione meccanica invasiva e  la precoce mobilizzazione intesa come riallenamento   allo sforzo.

Gli obiettivi principali sono la riduzione dell’incidenza di complicanze della durata di ventilazione meccanica invasiva e dell’allettamento, fattori che concorrono complessivamente a ridurre i tempi di degenza in Terapia Intensiva

Il paziente con ECMO o altri devices  in Terapia Intensiva è molto più delicato  e critico e la riabilitazione ha come  unico obiettivo contrastare le complicanze terziarie.  La  profonda  sedazione   comporta una  posizione  immobile  pertanto deve essere valutata più volte  per prevenire decubiti che potrebbero inficiare la ripresa riabilitativa. L’ equipè  della Terapia Intensiva formata da medici anestesisti , infermieri e fisioterapisti  dopo  un’attenta osservazione generale, della postura e una  valutazione  del monitoraggio  dei segni vitali  decide come intervenire per ridurre queste complicanze  in completa sicurezza

L’intervento riabilitativo precoce ha quindi pochi  obiettivi ma fondamentali: prevenire le complicanze e  ridurre i tempi di degenza in Terapia Intensiva.

Ecco dei primi esercizi che aiutano il recupero motorio delle articolazioni inferiori, esercizi di automobilizzazione.

01

Flesso estensione della caviglia:
muovere su e giù la punta del piede.
5 + 5 ripetizioni sul piede destro e sul piede sinistro.

02

Piegare il ginocchio e alzare la gamba con il ginocchio dritto:
disegnare cerchi o lettere.
5 + 5 ripetizioni con la gamba destra e con la gamba sinistra.

03

Con le gambe piegate:
estendere una gamba per volta mantenendo le ginocchia unite.
5 + 5 ripetizioni con la gamba destra e con la gamba sinistra.

04

Ponte: piegare le ginocchia ed alzare il sedere contraendo bene i glutei.
Variante: estendere una gamba, e poi l’ altra.
5+5 ripetizioni con la gamba destra e con la gamba sinistra.

Credit Chiara Cuminetti Fisioterapista asst Papa Giovanni XXIII – Bergamo


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